LEGIONELLOSI

 La Legionellosi, è un’infezione causata dal batterio Legionella pneumophila. Tale batterio si può trovare ovunque (ubiquitario), anche se predilige gli ambienti acquosi sia naturali (acque sorgive acque termali, fiumi, laghi, fanghi, …) sia artificiali (condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, serbatoi di raccolta acqua, tubature, torri di raffreddamento, umidificatori, fontane e piscine…), soprattutto se l’acqua è stagnante o vi sono situazioni ideali per il batterio (es incrostazioni di calcare, acqua “ferma” nelle tubature per un lungo periodo,…).
 

La legionellosi può manifestarsi in due forme distinte:

  1. la Malattia del Legionario (legionellosi vera e propria) che si caratterizza per una forma più acuta di polmonite
  2. la Febbre Pontiac, una forma molto meno grave

Sintomi diagnosi e trattamento

I sintomi della polmonite da legionella sono aspecifici: malessere, mal di testa, dolori muscolari e addominali, diarrea, febbre fino a 39°C-40°C, brividi, tosse, insufficienza respiratoria. All’insorgenza dei sintomi è opportuno rivolgersi al proprio medico curante.

La diagnosi avviene generalmente con un esame delle urine (ricerca antigene urinario della legionella); sono possibili anche altre modalità. Il trattamento specifico consiste generalmente nella somministrazione di un antibiotico.
 

E’ importante precisare che il batterio della legionella non si trasmette:
 

  1. da persona a persona -il malato non necessita quindi di isolamento;
  2. attraverso gli alimenti;
  3. bevendo e utilizzando l’acqua per alimenti.

Come si prende la malattia?

La trasmissione è aerea inalando/aspirando aerosol (=goccioline di acqua) contenente Legionella.

Le goccioline si possono formare spruzzando l’acqua (es. doccia, uso della canna, getto delle fontane, rubinetto,…) o facendo gorgogliare aria in acqua (es. bollitura, vasca idromassaggio,…) o per impatto dell’acqua su superfici solide (es.pioggia, passaggio di un auto in una pozzanghera,…). La malattia può interessare una sola persona in una determinata area geografica e in un preciso momento (definito caso sporadico) oppure manifestarsi con epidemie per l’esposizione di tante persone alla medesima fonte di contagio (si ribadisce che la trasmissione interumana non è stata dimostrata).

Chi sono le persone più esposte al rischio di ammalarsi?
 

La malattia è più frequente nei soggetti di sesso maschile, di età superiore ai 50 anni. In particolare si riscontrano un maggior numero di casi tra le persone affette da patologie croniche come diabete, malattie polmonari croniche, cardiopatie o altre patologie che deprimono il sistema immunitario come tumori, patologie infettive in corso, nonché i fumatori. Questi i soggetti devonoprestare particolare attenzione ad alcuni sintomi: all’insorgere di difficoltà respiratorie e febbre è opportuno che si rivolgano al più presto al proprio medico curante.

La prevenzione della malattia

Di seguito alcune importanti regole da seguire per la prevenzione della legionellosi: bastano alcuni semplici gesti all’interno delle abitazioni – soprattutto dopo un periodo di inutilizzo delle stesse.

  1. provvedere alla manutenzione dei punti di emissione di acqua del rubinetto nelle abitazioni attraverso la sostituzione dei filtri o lasciandoli a bagno con anticalcare;
  2. lasciar scorrere l’acqua calda e poi la fredda prima di utilizzarla, allontanandosi dal punto di emissione dopo l’apertura dei rubinetti ed aprendo le finestre. Eseguire sempre questa operazione dopo periodi di assenza dall’abitazione (esempio periodo di ferie);
  3. fare la doccia solo dopo aver fatto scorrere l’acqua calda e fredda ed essersi momentaneamente allontanati dal punto di emissione dell’acqua e avere aperte le finestre;
  4. prestare attenzione all’utilizzo di vasche con idromassaggio;
  5. evitare di irrigare i giardini utilizzando pompe con diffusori a spruzzo;
  6. evitare di lasciare esposte al sole le canne per irrigazione di orti e giardini;
  7. riempire gli apparecchi per aerosolterapia o ossigenoterapia con acqua fisiologica (non quella del rubinetto);
  8. evitare, all’esterno delle abitazioni, le fonti di emissione di acqua vaporizzata, ad esempio non stazionando nei pressi degli irrigatori automatici o delle fontane.

Si ricorda chenon esiste alcun tipo di rischio per l’utilizzo dell’acqua alimentare quindi è possibile stirare con il ferro a vapore, cucinare la pasta con l’acqua del rubinetto, usare la caffettiera, lavare i piatti, usare la lavastoviglie in quanto l’acqua supera i 100 gradi e il batterio è infettivo tra i 25 e 45 gradi circa. Inoltre non sussiste alcuna restrizione al normale svolgimento dell’attività nelle varie comunità (scuole, luoghi di lavoro, ecc) se non con le raccomandazioni come sopra indicate.

 Per saperne di più

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Epicentro – clicca qui

Fonte ATS BERGAMO – Confartigianato Bergamo

Legionellosi cause e prevenzione

La Legionellosi è un’infezione polmonare causata da un batterio ubiquitario che si diffonde attraverso le condotte cittadine e gli impianti idrici degli edifici 

La Legionellosi, detta anche Malattia dei legionari, è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila.  È stata identificata per la prima volta nel 1976, a seguito di una grave epidemia (221 persone contrassero questa forma di polmonite precedentemente non conosciuta e 34 furono i decessi) avvenuta in un gruppo di ex combattenti dell’American Legion (da qui il nome della malattia), che avevano partecipato ad una conferenza in un Hotel di Philadelphia, negli Stati Uniti. La fonte di contaminazione batterica fu identificata nel sistema di aria condizionata dell’albergo.

La legionella è un batterio presente negli ambienti naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc. Da questi ambienti essa raggiunge quelli artificiali come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana. Essendo il microrganismo ubiquitario, la malattia può manifestarsi con epidemie dovute ad un’unica fonte, con limitata esposizione nel tempo e nello spazio all’agente eziologico, oppure con una serie di casi indipendenti in un’area ad alta endemia o con casi sporadici senza un evidente raggruppamento temporale o geografico.

Focolai epidemici si sono ripetutamente verificati in ambienti collettivi a residenza temporanea, come ospedali o alberghi, navi da crociera, esposizioni commerciali ecc. I casi di polmonite da Legionella di origine comunitaria si manifestano prevalentemente nei mesi estivo-autunnali, mentre quelli di origine nosocomiale non presentano una particolare stagionalità.

Il genere Legionella comprende 61 diverse specie e circa 70 sierogruppi, ma non tutte sono state associate a casi di malattia nell’uomo. Legionella pneumophila è la specie più frequentemente rilevata nei casi diagnosticati ed è costituita da 16 sieropgruppi di cui Legionella pneumophila sierogruppo 1, responsabile dell’epidemia di Filadelfia, è causa del 95% delle infezioni in Europa e dell’85% nel mondo. Anche in Italia l’analisi della distribuzione di specie e sierogruppi isolati nel nostro territorio ha confermato la prevalenza di Legionella pneumophila ed in particolare del sierogruppo 1 nei casi di malattia. Non è nota la dose infettante per l’uomo. Neppure si conoscono le ragioni della diversa virulenza nelle differenti specie e sierogruppi di Legionella che tuttavia potrebbero essere attribuite alla idrofobicità di superficie, alla stabilità nell’aerosol e alla capacità di crescere all’interno delle amebe. La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente Legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento. Le goccioline si possono formare sia spruzzando l’acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide. La pericolosità di queste particelle di acqua è inversamente proporzionale alla loro dimensione. Gocce di diametro inferiore a 5µ arrivano più facilmente alle basse vie respiratorie. Sono stati inoltre segnalati in letteratura casi di legionellosi acquisita attraverso ferita. Non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana della malattia.

Fattori predisponenti

  • età avanzata
  • fumo di sigaretta
  • presenza di malattie croniche
  • immunodeficienza

Il rischio di acquisizione della malattia è principalmente correlato alla suscettibilità individuale del soggetto esposto e al grado d’intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di Legionella presente e dal tempo di esposizione.  Sono importanti inoltre la virulenza e la carica infettante dei singoli ceppi di Legionella, che, interagendo con la suscettibilità dell’ospite, determinano l’espressione clinica dell’infezione. Malgrado il carattere ubiquitario di Legionella, la malattia umana rimane rara; i tassi d’attacco nel corso di focolai epidemici sono bassi, inferiori al 5%.

La legionellosi può manifestarsi con due distinti quadri clinici:

  1. la Febbre di Pontiac
  2. la Malattia dei Legionari.

La Febbre di Pontiac, dopo un periodo di incubazione di 24-48 ore, si manifesta in forma acuta simil-influenzale senza interessamento polmonare, e si risolve in 2-5 giorni. I prodromi sono: malessere generale, mialgie e cefalea, seguiti rapidamente da febbre, a volte con tosse e gola arrossata. Possono essere presenti diarrea, nausea e lievi sintomi neurologici quali vertigini o fotofobia.

La Malattia dei Legionari, dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni (in media 5-6 giorni), si manifesta come una polmonite infettiva, con o senza manifestazioni extrapolmonari. La sindrome pneumonitica non ha caratteri di specificità né clinici né radiologici. Nei casi gravi può insorgere bruscamente con febbre, dolore toracico, dispnea, cianosi, tosse produttiva associati alla obiettività fisica semeiologica del consolidamento polmonare.  Nei casi di gravità lieve (ma che poi se non adeguatamente trattati possono evolvere in polmonite grave) l’esordio può essere insidioso con febbre, malessere, osteoartralgie, tosse lieve, non produttiva. I quadri radiologici non sono patognomonici potendosi riscontrare addensamenti di tipo alveolare focali, singoli o multipli, monolaterali o disseminati con o senza evoluzione escavativa, come quadri inizialmente a impegno interstiziale.

A volte possono essere presenti sintomi gastrointestinalineurologici e cardiaci; alterazioni dello stato mentale sono comuni, generalmente non associati a meningismo. In un paziente affetto da legionellosi, a impronta sistemica possono essere presenti uno o più dei seguenti segni e sintomi: bradicardia relativa, lieve aumento delle transaminasi, ipofosfatemia, diarrea e dolore addominale.

La polmonite da Legionella non ha quindi caratteristiche cliniche che permettano di distinguerla da altre forme atipiche o batteriche di polmonite comunitaria, né ha stigmate specifiche che consentano di sospettarla tra le eziologie di polmonite nosocomiale e/o dell’ospite immunocompromesso.

Tra le complicanze della legionellosi vi possono essere:

  • ascesso polmonare
  • empiema
  • insufficienza respiratoria
  • shock
  • coagulazione intravasale disseminata
  • porpora trombocitopenica
  • insufficienza renale.

La polmonite da Legionella ha dei sintomi che sono spesso indistinguibili dalle polmoniti causate da altri microrganismi e, per questo motivo, la diagnosi di laboratorio della legionellosi deve essere considerata complemento indispensabile alle procedure diagnostiche cliniche. Gli accertamenti di laboratorio devono essere attuati possibilmente prima che i risultati possano essere influenzati dalla terapia e devono essere richiesti al fine di attuare una terapia antibiotica mirata, contenere così l’uso di antibiotici non necessari, evitare effetti collaterali, l’insorgenza di microrganismi antibiotico-resistenti, ed in ultimo, ma non meno importante, ridurre i tempi di degenza e le spese sanitarie del nostro paese.

Test diagnostici per la legionellosi dovrebbero essere idealmente eseguiti in tutti i seguenti casi di polmonite:

  • in pazienti con malattia severa che richieda il ricovero in un reparto di terapia intensiva
  • in pazienti che riferiscano fattori di rischio
  • in pazienti che siano stati esposti a Legionella durante un epidemia
  • in pazienti in cui nessun altra eziologia è probabile.

I metodi di diagnosi per l’infezione da Legionella correntemente utilizzati sono i seguenti:

  • isolamento del batterio mediante coltura
  • rilevazione di anticorpi su sieri nella fase acuta e convalescente della malattia
  • rilevazione dell’antigene urinario
  • rilevazione del batterio nei tessuti o nei fluidi corporei mediante test di immunofluorescenza
  • rilevazione del DNA batterico mediante PCR.
  • Essendo un batterio la causa della malattia la terapia è in primo luogo di tipo antibiotico e va valutata a seconda della gravità dei sintomi.

Queste alcune misure di prevenzione:

  • prevedere una corretta progettazione e realizzazione delle reti idriche
  • evitare le formazioni di ristagni, limitando la lunghezza delle tubazioni e le tubazioni con terminali ciechi o senza circolazione dell’acqua
  • preferire sistemi istantanei di produzione dell’acqua calda ai sistemi che prevendono serbatoi di accumulo
  • effettuare una manutenzione periodica degli impianti attraverso trattamenti di disinfezione (clorazione, battericidi di sintesi, ozono, acqua ossigenata catalizzata, filtrazione, trattamento a raggi ultravioletti, trattamenti termici).

Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi

A cura di Ministero della Salute

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2362_allegato.pdf

(fonte Ministero salute)